Essere stato nominato capitano rappresenta un onore per ogni atleta.
Tuttavia per essere un buon capitano non basta essere un buon giocatore di squadra. Poche persone hanno l’occasione di assumere un ruolo da leader di tale importanza. Un capitano deve imparare a guidare i propri compagni fuori e dentro dal campo.
È importante che sappia mantenere il controllo nelle situazioni di pressione e che sappia essere il modello di eccellenza per i compagni.
I grandi capitani si prendono cura dei propri compagni di squadra. Hanno una innegabile passione per il gioco, per competere e per i loro compagni di squadra. Mettono il successo della squadra prima dei propri bisogni e sono veramente interessati al benessere di tutti i membri del team.
Il capitano deve trattare tutti i compagni di squadra con rispetto e riconoscere i contributi di tutti i membri del team.
I grandi capitani hanno coraggio. Sono disposti a farsi avanti. Capitani coraggiosi danno l’esempio al resto della squadra. Le azioni del capitano devono incarnare i valori fondamentali della squadra, soprattutto nei momenti di avversità. I grandi capitani sono un modello di coraggio e dedizione per i propri compagni di squadra, si prefiggono obiettivi alti e lavorano sodo per raggiungerli.
I grandi capitani sono coerenti. Capitani efficaci devono essere un modello di coerenza. Per essere un capitano coerente è necessario dare il 100% in ogni allenamento e partita. Non si può “predicare bene e razzolare male” e sperare di guadagnarsi il rispetto di compagni di squadra e allenatori. Non esistono scorciatoie. Lavorando su questi primi punti un capitano diventa Credibile. Niente è più importante che essere percepito come leader credibile ed affidabile!
ALCUNI CONSIGLI:
Impegnati sempre al massimo. Per essere un buon capitano è fondamentale dare l’esempio. I tuoi compagni di squadra ti stimeranno e ti seguiranno, che tu lo voglia o no. In ogni situazione devono vederti dare tutto per vincere. – Puoi dimostrare il tuo impegno correndo sempre alla massima velocità e provando a riconquistare tutti i palloni. Se sarai pigro o non darai il 100%, anche i tuoi compagni non si sacrificheranno; – Questo consiglio è particolarmente importante se la tua squadra sta perdendo. Non cambiare l’intensità del tuo gioco in base alla situazione di punteggio. Fai capire a tutti che sei sempre disposto ad impegnarti al massimo, anche in caso di sconfitta. Non è facile trovare le energie quando il punteggio non ci sorride, quindi i tuoi compagni hanno bisogno del tuo esempio.
Metti in mostra la tua sportività. Sul campo, devi sempre trattare gli avversari con rispetto. Per quanto l’incontro possa essere stato teso, alla fine della partita stringi le mani a tutti. Non rispondere mai al pubblico e non fare gesti osceni come risposta alle offese che dovessero arrivare dagli spalti.
Tratta gli arbitri con rispetto. Non protestare per una chiamata sbagliata o per un fallo non assegnato. Ricorda che l’arbitro ha il potere di decidere quello che accade in campo, non puoi permettere che i suoi fischi influenzino la tua prestazione. Si può discutere il motivo di un fischio con l’arbitro ma va fatto con rispetto e propensione all’ascolto. In quasi tutti gli sport, protestare contro l’arbitro è il modo migliore per vedersi assegnare una penalità o per farsi espellere dalla partita. Saresti un pessimo esempio per i compagni e provocheresti un danno alla tua squadra.
Assumiti la responsabilità dei tuoi errori. Per dare l’esempio ai tuoi compagni devi far capire loro che è importante ammettere i propri sbagli. Non trovare delle scuse quando le cose vanno male. Se non sarai disposto ad accettare le tue responsabilità, i tuoi compagni non avranno motivo di farlo. – Questo consiglio vale anche per i rapporti con gli arbitri. Se i tuoi compagni ti vedessero protestare per un fischio, avrebbero la scusa di aver perso per colpa dell’arbitro e non si assumerebbero la responsabilità di non aver giocato bene.
Mantieni un atteggiamento positivo. Non dare l’impressione ai tuoi compagni che una partita non possa essere vinta o che loro non possano avere successo. Incoraggiali dopo gli errori e portali a credere che le cose andranno bene. – Una semplice pacca sulla spalla accompagnata da una frase come “andrà tutto bene, la prossima volta farai gol” basterà a ricordare in modo affettuoso ad un tuo compagno che tu e la squadra lo sostenete. – Il linguaggio del corpo conta. Non scrollare le spalle e non alzare le braccia se uno dei tuoi compagni sbaglia. Anche se non dirai niente, questi gesti comunicheranno sentimenti negativi e trasmetteranno frustrazione a tutta la squadra.
Tratta i tuoi compagni con rispetto. Se vuoi che seguano il tuo esempio, devi essere una persona che possono stimare. Metti a tacere le voci, i pettegolezzi e incoraggiali sempre. Evita che all’interno della squadra si creino delle cerchie ristrette. Fai parte di una squadra formata da giocatori, non da altre squadre. Non tutti diventeranno amici, ma devi essere pronto a rompere i gruppi che tendono a escludere alcune persone.
Quando l’allenatore non può farlo, prendi tu il comando. Il tecnico è a capo della squadra, ma non può essere sempre presente e probabilmente ha bisogno del tuo aiuto. Se noti che qualcuno è in difficoltà, dagli una mano piuttosto che aspettare che l’allenatore se ne accorga. Se è arrivata l’ora di iniziare l’allenamento e il tecnico è impegnato, comincia a organizzare degli esercizi di allungamento o delle esercitazioni, in modo che la squadra sfrutti il tempo in modo produttivo.
Contribuisci allo sviluppo dello spirito di squadra. Una squadra lavora meglio se i suoi elementi sono felici di giocare assieme. Trova dei modi per creare questo spirito di unione e incoraggia i tuoi compagni a interagire tra loro, anche fuori dal campo.